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BLE Decò Juvecaserta – A colloquio con Raffaele Romano

Terzo appuntamento con la rubrica di Streambasket "Oggi intervistiamo...". L'ospite di Nina Dutka è l'ala bianconera Raffaele Romano.

Dopo la seconda sconfitta consecutiva esterna del Campionato di Serie B, la BLE Decó Juvecaserta si prepara per la partita di domenica prossima contro Luiss Roma. I tifosi bianconeri, ovviamente, si aspettano uno di quei match ‘stellari’ al PalaPiccolo, visto che i ‘capitolini’ hanno anche recuperato vittoriosamente in settimana, il match contro la capolista Ruvo di Puglia.

E allora, per il nostro consueto appuntamento settimanale con la rubrica “Oggi intervistiamo…”, abbiamo sentito uno dei giovani-lunghi casertani: Raffaele Romano.

Da quanto tempo giochi a basket? E com’è nata questa tua passione?

“Io gioco a basket da dodici anni ormai; la passione è nata con il tempo, conoscendo persone importanti”

Come ti trovi in questa società?

“Mi sto trovando bene, stiamo lavorando molto e bene; purtroppo è arrivata la sconfitta domenica scorsa a Salerno; però non ci scoraggiamo, anzi è un motivo in più per rialzarci”.

Cosa fai prima di una partita?

“Certo sempre di stare sereno, di prendere la giornata come viene. Ci sono giocatori che magari devono fare una particolare dieta o hanno sempre la stessa routine; la mia routine, invece, è quella di non avere routine.”

A cosa ti dedichi nel tempo libero?

“Nel tempo libero studio, sono iscritto all’Università Pegaso, alla facoltà di Scienze e Motorie”

Cosa fai per ricaricare le energie?  Hai un posto preferito?

“Non ho un posto preferito, spesso mi bastano due cuffiette e un momento di isolamento va più che bene. Ascolto molta musica, di vari generi, dipende tutto dal mio stato d’animo in quel momento. Per esempio mi piace Marracash, Eminem, Fifty Cent. Penso che non serva per forza un posto; non tutti hanno a disposizione questa possibilità, soprattutto per noi che viaggiamo. Ciò nonostante penso che un posto mentale serva per ricaricare le batterie.”

BLE Decò Juvecaserta – Romano in entrata. foto Adi Vastano

 

Ci puoi raccontare un po’ la tua storia?

“Io sono di Napoli, ed è il sesto anno che sono fuori, quindi ho saltato  il periodo di quella che è la vita quotidiana” È stato difficile per te lasciare la tua città per dedicarti alla carriera? “ All’inizio forse quando non sapevo se fosse stata la scelta giusta, avevo paura di sbagliare; poi il tempo chiarisce meglio le scelte che si fanno, in base a come vanno le cose. Provo un po’ di nostalgia se ripenso al passato, ma non ho mai provato tristezza.” Ti capita qualche volta di tornare a casa? Si spesso, soprattutto ora che gioco vicino casa mia.”

Hai un ricordo che ti ha segnato particolarmente?

“Ci sono stati vari episodi che mi hanno segnato: come le finali di serie B, finali nazionali, lo scudetto, la prima serie B. Poi dipende tutto dal periodo.” Al di fuori del basket invece hai dei ricordi particolari?  Posso dire che io sono fuori da un po’, quindi la mia vita è concentrata solo sul basket, forse i ricordi più importanti sono quelli con gli amici più cari che ho”.

Hai qualche lezione di vita che ti ha insegnato qualcosa di importante?

“La prima cosa che ho imparato sulla mia pelle è – niente è come sembra; l’altra è che non si finisce mai migliorare e fare esperienze nuove, che è un po’ anche il motore di quel che facciamo; perché se fosse sempre tutto uguale, non so quanta gente continuerebbe questo percorso. Il fatto di conoscere persone nuove, di giocare in palazzetti diversi, secondo me, da la spinta per non mollare.” Per quanto riguarda le amicizie, fai fatica ad approcciarti alle persone? Hai delle persone che ti stanno vicino da tempo? “Di amici veri me ne sono rimasti pochi; poi se si ha la fortuna di trovare nelle squadre dei giocatori, con cui ci si può trovare bene, si va a creare un rapporto che va aldilà dell’ambito lavorativo.” Hai questo tipo di amicizia con qualcuno della tua attuale squadra? “Io sono arrivato quest’anno  a Caserta, siamo un bel gruppo unito, non ci sono “mele marce” e ognuno certa di dare una mano per i profitti della squadra. Quest’anno posso dire che ci è andata bene, ci vogliamo tutti bene; poi ovviamente ci sono gli amici esterni che ho conosciuto nella vita quotidiana.”

C’è qualcosa che non hai mai imparato o non sei mai riuscito a raggiungere?

“È un po’ presto per dirlo, pian piano sto raggiungendo gli obbiettivi, io mi pongo un obbiettivo alla volta, certo di non mettere più cose insieme, perché altrimenti faccio male tutto.” L’obbiettivo che ti sei dato in questo periodo è…? “L’obbiettivo di quest’anno è riuscire a migliorare il mio stile di gioco, e piano piano sto imparato i movimenti che bisogna fare, già riesco a vedere i primi risultati – quindi non mi lamento” Quali obbiettivi ti sei dato invece per il tuo futuro? “Io cerco di vivermi il presente, per non crearmi troppe aspettative, perché se ho tante cose a cui pensare – fallisco già al primo obbiettivo. Obbiettivi a lungo termine non me li pongo, anche perché ho imparato che tutto può cambiare dall’oggi al domani.”

Se un giorno, non potendo più giocare a basket, a cosa ti dedicheresti?

“Mi piacerebbe molto diventare fisioterapista, però non c’è il tempo materiale per dedicarsi completamente allo studio. Per il momento penso di giocare a basket e poi il resto verrà da sé.”

Qual è il consiglio migliore che ti hanno dato?

Stai zitto e continua a lavorare che prima o poi arriva” – questa è cosa migliore che mi hanno detto; il peggior consiglio invece è “lasciati andare alle emozioni” – spesso le emozioni condizionano, la tristezza per esempio, può compromettere l’allenamento, la partita o anche una semplice corsa”

Vivere il presente per non compromettere troppo il futuro, è lo stile di vita che è stato adattato dal giocatore che porta la maglia del numero 1 per la BLE Decò Juvecaserta.