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ITALBASKET – Abass e Biligha: lo “ius soli” della Federbasket italiana

L’avvicinamento degli Europei sancirà, inesorabilmente, la scelta dei magnifici dodici che rappresenteranno il nostro paese alla manifestazione. Coach Messina, da una decina di giorni, ha però avuto dalla FIBA una news assai gradita che in parte avrà affievolito l’amarezza per la stupida perdita di Danilo Gallinari.

Awudu Abass e Paul Biligha, infatti, sono da considerarsi italiani senza restrizioni e quindi entrambi convocabili grazie ad una deroga ottenuta. La FIBA, nel 2014,  per frenare una vera e propria campagna acquisti di alcune nazionali a ridosso di alcune competizioni internazionali, aveva inserito la regola che poteva esserci soltanto un giocatore che aveva ottenuto la cittadinanza di quel paese dopo il compimento dei 16 anni di età.

Abass e Biligha sono accumunati dall’essere nati in Italia da genitori stranieri ed hanno quindi acquisito, secondo la legislazione italiana, la cittadinanza con il raggiungimento della maggiore età, ossia dopo il limite anagrafico imposto dal regolamento FIBA.

L’unico giocatore a questo punto con il doppio passaporto resta Cristian Burns visto che Ariel Filloy è cittadino italiano da quando ha 15 anni. Una notizia molto importante, non soltanto da un punto di vista sportivo, ma per il periodo storico in cui si colloca, in giorni in cui in Italia si sta discutendo, politicamente, in maniera accesa, sulla approvazione delle modifiche relative alle legge 5 febbraio 1992 , n.91, e altre disposizioni in materia di cittadinanza che introdurrebbe uno ius soli temperato, ossia la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana per bambini stranieri nati nel nostro paese che abbiano almeno un genitore con permesso di soggiorno permanente o europeo di lungo periodo.

Tornando alla pallacanestro e allo sport i prossimi giorni saranno decisivi per capire se entrambi i ragazzi faranno parte della spedizione azzurra ma nel loro piccolo Awudu e Paul hanno già avuto modo di finire sotto i riflettori.