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EUROBASKETBALL – Barca e Olimpiakos come da pronostico alle Final Four …ma attenti all’Efes di Micic e Larkin

La super coppia Micic - Larkin in due gare "secche"potrebbe spostare gli equilibri e non poco...

 

BARCA ( 1 ) – BAYERN ( 8 )  3-2

Round 5

Deposti i panni dell’istrione, coach Jasi racconta in conferenza stampa una verità che gli fa onore: quasi sicuramente Trinchieri ne sa di basket più di lui e lo rende un coach migliore.

Tradotto, gli ha fatto un mazzo enorme.

Lo ha fatto sudare freddo anche al Palau, in gara 5, dove solo un Laprovittola formato extraterrestre ed un roster infinito lo hanno salvato al cospetto di un Bayern che non si è mai arreso, mai ha pensato di non potercela fare, nonostante ondate ripetute di covid, infortuni, incidenti e una sfortuna colossale.

I bavaresi, sorretti da un monumentale Otello Hunter scattano bene e finiscono avanti il primo tempo, poi la legge spietata dello sport premia la quantità e la qualità del Barca, non prima di averlo costretto a dar fondo a tutte le sue risorse, fisiche e nervose.

Ancora una volta la banda di coach Trinchieri si ferma alle soglie dell’ultimo ballo, battuta dal fato più che dal campo, dopo aver messo in mostra un gioco ed una sagacia tattica stellari; e ancora una volta siamo qui ad elogiare un sistema squadra capace di risultati di assoluta eccellenza.

Per il Barca invece Belgrado significa un altro Clasico sulla strada della vittoria, sapendo che non ci saranno cinque partite per rimediare alle trappole tattiche di Laso e che in partite come queste non esistono classifiche, roster, valori: conta solo la legge della sopravvivenza sportiva.

 

 

 

OLYMPIACOS ( 2 ) – AS MONACO ( 7 )  3-2

Round 5

Davanti agli occhi di un Kevin Durant non sappiamo se più stupefatto o atterrito, va in onda l’Apocalisse del Pireo, tra invasioni di campo, fumogeni ed un atmosfera di passione senza limiti.

La tromba del giudizio dà la carica ai greci che vincono una serie incredibile, tesissima e affascinante in cui entrambe meritavano quell’ultimo biglietto per Belgrado che alla fine finisce in tasca ai ragazzi di coach Bartzokas che pescano da un patrimonio unico di esperienza individuale e collettiva.

Perchè va detto che la partenza premia il Monaco, che inizia una gara in controllo e la gestisce nel primo tempo,riuscendo a limitare l’attacco greco al solo McKissic, mentre il resto della squadra è nervoso, quasi bloccato.

Solo il duello rusticano tra Bacon e Papanikolau scuote il Pireo, mentre l’Olympiacos fatica a costruire qualcosa di buono e finisce il primo tempo sotto di 7 punti.

Poi succede che i greci alzano il livello della difesa, alzano l’intensità, Walkup e Sloukas si iscrivono alla partita e nel contempo i falli limitano l’asse play-pivot del Monaco, con Lee fuori e James e Hall fortemente condizionati dopo il quarto fallo; e poi infine è Dorsey che manda i titoli di coda con la tripla del 94-88 e apre le porte di Belgrado all’Olympiacos.

Il resto è una bolgia dantesca che solo in un paese mediterraneo può succedere, ma un paio di pensieri veloci ce li si può concedere: questo Monaco ha fatto un Eurolega strepitosa, altro che squadra balneare o da finanza offshore, ed era quasi sul punto di far scattare il trappolone.

E attenzione a questo Olympiacos,perchè una F4 è sempre un terno al lotto e questi hanno tanti numeri da giocare, sono solidi, duri, ben guidati ed in piena fiducia.

Ataman non avrà sonni tranquilli…..ma il bis europeo con la super coppia Micic- Larkin è ampiamente possibile per i turchi detentori del massimo trofeo continentale

AX MILANO ( 3 ) – EFES ISTANBUL ( 6 )  1-3